di Simona Priami

COLPISCE SUBITO l’originalità di questa storia molto dolce, Quel che si vede da qui, ironica, ma anche tormentata, capace di toccare tutte le sfere sensoriali e percettive del lettore. Il romanzo, scritto dalla tedesca 48enne Marianna Leky, racchiuso in una struttura altrettanto originale, cioè una fiaba collocata in un tempo moderno, ma non definito, racconta la vita in un villaggio isolato e situato in una regione tedesca, detta Bosco Occidentale; una storia delicatamente descritta dalla perspicace protagonista Luisetta che, nel corso della narrazione, da bambina diventa donna; un romanzo scorrevole e brillante che racchiude vari generi letterari dalla fiaba, all’avventura, alla formazione: la protagonista infatti, messa di fronte alle esperienze della vita, reagisce modellando la sua personalità. L’incipit è molto particolare. Con un linguaggio semplice e lineare viene descritto un sogno terribilmente premonitore, la saggia Selma, nonna di Luisetta, sogna un okapi, un animale mansueto ma che rappresenta la morte, il segnale che qualcuno doveva morire nel villaggio. Inizia così questa storia, un’immersione in un mondo incontaminato, naturale, incantato, ma mai stucchevole o eccessivamente sdolcinato, anzi spesso ancorato alla realtà e ricco di simboli e messaggi.

Selma è figura forte, vitale e coraggiosa, di lei è innamorato l’ottico, un altro personaggio singolare, insicuro e delicato, che nonostante i tormenti del suo grande amore, conosciuto da tutti in paese, non riesce a dichiararsi. Però frequenta la casa di Selma tutti i giorni. Il padre di Luisetta, figlio di Selma, è un medico, spesso in cura psicoanalitica nello studio cittadino del dottor Maschke, altro personaggio importante, caratterizzato dalla sua giacca di pelle nera: appare e scompare nei momenti più o meno opportuni. La mamma di Luisetta ha un negozio di fiori e siccome il marito decide di viaggiare sempre per il mondo – questa è la sua indole, come spesso ripete – lei si troverà un amante, Alberto, il gelataio. La piccola protagonista ha un amichetto, Martin figlio del terribile Palm; i due bambini trascorreranno momenti emozionanti, tutte le mattine vanno in treno a scuola, nel paese più grande. Tra gioie e dolori, Luisetta cresce nella sua terra pittoresca, meravigliosa, paradisiaca e unica, così definita da lei stessa, a contatto con la natura; studia, poi farà il tirocinio in una libreria, si innamora perdutamente, forse è ricambiata, ma il suo amato ha scelto un’altra strada e un’altra vita. Si susseguono scene emozionanti e irreali come la bambina che rimane, dormendo, in braccio a Selma senza mai scendere per tre giorni consecutivi; immagini fantasiose ma velate di realtà come la terapia dell’urlo; oppure l’epifania: tre uomini si materializzano nel prato, all’imbrunire, silenziosi ma fulminei, appaiono dal nulla, testa rasata, sguardo basso, saio nero, sandali, disposti in riga davanti a Luisetta; loro stanno meditando e la protagonista sta cercando il suo cane; tra quei tre monaci ce n’è uno in particolare che sarà molto importante per lei e per tutta la comunità. Un’avventura in cui si mescola il sogno premonitore, divinatorio e il sogno freudiano, scientifico, in cui l’arcaico si amalgama con l’oggetto contemporaneo, il mistero con la razionalità. Una storia fantasiosa e unica, piena di personaggi sui generis, immersa nei profumi più diversi, ricca di sentimenti come l’amore, la solidarietà, la passione, la rabbia, la gioia e il dolore. Colpisce inoltre lo stile avvolgente e brillante, il lettore si immerge in questo universo unico ma estremamente coinvolgente e riesce a interiorizzare tutti i messaggi e i segreti che la storia racchiude. Grande successo di critica e pubblico; libro dell’anno (2017) in Germania.

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