UNA PIZZA vegetariana, senza sale e una birra media, chiara, vero? Ci ha accolto così, alcuni giorni fa, Jacopo, ventuno anni, uno dei camerieri di un ristorante-pizzeria di Castiglioncello, una delle tante lingue pregiate di mare della provincia di Livorno. E c’è bisogno di scriverlo? Sì, perché nonostante chi scrive soffra terribilmente di gigiocentrismo, sono altrettanto consapevole di essere, salvo qualche affetto inestimabile (uno, in realtà, mia figlia), soltanto un’umana variante accidentale, ricchissima di sensibilità, certo, ma, salvo l’abbigliamento, profondamente anonima. Anche Jacopo, probabilmente, lo sarà, ma al momento – e tutto lascia presagire che sarà un inarrestabile crescendo professionale – l’incidente probatorio non può che deporre meravigliosamente in suo favore. Sì perché in quel ristorante-pizzeria, l’ultima e prima volta che ci sono stato risale a trecentosessantacinque giorni prima, l’estate precedente e fu proprio quella (pizza vegetariana, senza sale e birra media, chiara) l'ordinazione. E quanti ne avrà visti, Jacopo, in questo arco di tempo, di clienti simili al sottoscritto? Una sfilza innumerabile; simpatici, generosi, indisponenti, avari, garbati, maleducati, ineducati, eleganti, pacchiani, taciturni, chiassosi. Insomma, tutto il genere umano rappresentato, idealtipicamente, una sera d’estate in un ristorante con terrazza dalla quale si intravedono il mare e il tramonto. E perché Jacopo si è ricordato del sottoscritto e soprattutto cosa ha chiesto e consumato, in quel locale, l’anno prima? Semplice: perché sa fare, meravigliosamente, il proprio lavoro. Speriamo che resti a Castiglioncello, Jacopo (che continui così, non abbiamo dubbi) e che non decida di andare a lavorare fuori dai confini di questo Paese incantevole (la P maiuscola è per la bellezza, che non ci meritiamo), perché sarebbe un altro caso lampante, dei tanti, di cervelli in fuga.

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