di Letizia Lupino
PISTOIA. Due leggii, un tavolinetto tondo, due mani e un bicchier di vino, un apertura che ha il sapore di assurdo; ci guardiamo intorno, inevitabilmente incuriositi e la scenografia pare voglia farci l'occhiolino occhieggiandoci una promessa. La musica suona le prime battute: siamo al Funaro di Pistoia e sul palco dell’associazione culturale va in scena E noi fra di voi, prodotto da Zauberteatro. Lui, Massimo Grigò, entra, un gigioneggiare pallido e assorto che strappa subito una risata. Promessa che si rafforza. E poi lei, Silvia Guidi, presenza scenica dirompente, vitale, carica elettrica che si sente. Promessa che si conferma. È un passo a due perfettamente calibrato, la fluidità dei corpi e dei movimenti è conciliante, il palco è casa loro e ci spalancano la porta, suadentemente dicendoci di farci avanti e noi lo facciamo, eccome se lo facciamo, senza timidezza e subito il loro teatrale diventa Io, Tu, Noi, Tutti, nell'assolo più potente che ci sia: l'Amore. Un dialogo che è il dialogo del mondo passando da Adriano Celentano, Nada, Don Backy, Charles Aznavour e Mia Martini. Uno scambio di battute rapaci e fugaci che si susseguono senza sosta, spalla complementare l'uno dell'altra. Un racconto senza tempo e senza età che bene si adatta a quel Tutti che adesso siamo diventati. Loro sul palco e noi.
Ma non vi è più nessuna differenza, nessuna distanza: ci corteggiano, ci ammaliano tanto da farci sentire in diritto di partecipare; il pubblico dunque risponde ad alta voce. D'altra parte, chi non ha sofferto e gioito per amore? Ma il teatro è anche e soprattutto questo, sentirsi partecipi con i cantastorie, avvertire una pulsione e lasciarla andare. Una stand-up comedy perfettamente riuscita, un loro fra di noi universale. Un bersaglio fissato, uno sguardo dritto, braccia tese e muscoli nervosi e poi, il centro! Oh, no, non è niente, forse un po' di fatica. Cosa vai a pensare? Al contrario. È stata una magnifica serata. Sì, sì, una magnifica serata!