di Caterina Fochi

Il corpo nudo di un uomo morto sul fondo di una piscina e una ripresa con il dolly che sale verticalmente con una velocità perfetta per farti tuffare nella drammaticità degli eventi che si stanno svolgendo sullo schermo.

 

Tutto, in una manciata di minuti, troppo pochi che si salvano in questo film, A bigger spalsh, che non si riesce a capire cosa voglia essere, se un thriller o un melodramma patinato e che in ogni caso naufraga nell’autocompiacimento e, trama a parte, non ha niente a che vedere con la Piscina di Deray del quale forse ambiva al remake.

Non si può dire che il regista, Luca Guadagnino, non abbia avuto mezzi a disposizione, visto che per questa pellicola ha reclutato un parterre di attori di notevole calibro come Tilda Swinton, Ralph Fiennes, Dakota Johnson e lo statuario Matthias Schoenaerts. Per non parlare di Ralph Fiennes, che nel ruolo di Harry lo vediamo particolarmente scatenato ed esuberante. Così come non delude l’ambientazione: Pantelleria è bellissima e di questo il regista ne è perfettamente consapevole, visto che ne approfitta anche troppo, aprendo lo sguardo sugli stupendi paesaggi caldi e selvaggi, sugli specchi d’acqua, così come sugli scogli e sui pendii di roccia lavica illuminati dal sole che da una parte confermano la sapienza estetica di Io sono l’amore, che deve tutto alla spettacolarità di villa Necchi Campiglio, progettata a Milano dall’architetto Piero Portaluppi, dall’altra questi ingredienti non riescono ad amalgamare la trama in cui i personaggi, con poca convinzione, si muovono disorientati spinti da desideri silenti e misteriosi che li portano a naufragare in un finale ridicolo quanto grottesco.

Sconclusionato, disarmonico e poco opportuno è poi l’accenno imbarazzante in controcampo al dramma dello sbarco dei migranti che sembrano più un elemento di disturbo alla trama che una riflessione, per altro non necessaria in questo contesto, che viene comunque affrontata con superficialità e poca onestà e senza riconoscenza verso la realtà che Lampedusa e Pantelleria, essendo in prima linea, vivono facendo del loro meglio per fronteggiare l’emergenza che le vede protagoniste. A Bigger Splash dopo aver rubato il titolo al bellissimo quadro di David Hockney, a differenza di quest’ultimo, annega come il suo protagonista, lasciando gli spettatori, dopo due ore di attesa, delusi e perplessi. 

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