di Caterina Fochi
Dheepan, il film che “ha vinto nel 2015 la palma d’oro a Cannes, è soprattutto un film “raro", non solo per l’elevata qualità cinematografica, ma soprattutto perché è uno dei pochi film contemporanei che, senza alcuna ipocrisia, abbandona ogni condizionamento ideologico e sbatte in faccia a tutti la verità, senza mai perdere l’intensità emotiva.
E’ un film coinvolgente e sconvolgente, dove non ci sono buonismi né pietismi, che ci descrive una tragedia reale sfiorando il taglio documentaristico, grazie anche al fatto che il protagonista, interpretato da Antonythasan Jesuthasan, non è solo un attore, ma è uno scrittore-giornalista cingalese rifugiatosi in Francia dopo aver combattuto come Tigre Tamil nella guerra civile dello Sri Lanka. E’ un film coraggioso nell’analisi spietata che fa sulla complessità delle problematiche legate all’immigrazione, ma che con altrettanto coraggio trasforma in una poesia commovente un dialogo tra due persone che non parlano la stessa lingua e che quindi non capiscono quello che si stanno dicendo, ma si ritrovano nella stessa lunghezza d’onda. E’ un film la cui trama non ci lascia un attimo di respiro: un uomo, una donna e una bambina che non si conoscono tra di loro, fingono di essere una famiglia per avere una possibilità in più di sfuggire a tutto l’orrore della guerra che stanno vivendo e che ha fatto tabula rasa non solo della loro esistenze, ma anche della loro umanità; non hanno più sentimenti, non hanno più emozioni, non vogliono più avere ricordi: hanno, inconsapevolmente, ancora solo una carta da giocare ed è l’istinto di sopravvivenza animale, grazie al quale, una volta arrivati nella terra terra promessa, riusciranno a combattere un’atra guerra e a ritrovare, uniti dalla paura, una nuova vita, una nuova passione e finalmente il calore di una tenerezza che forse non avevano mai conosciuto. Dheepan è soprattutto un film in cui tutti i luoghi comuni vengono sovvertiti e che ci lascia con tanti interrogativi su cui riflettere e la consapevolezza della complessità delle risposte.